Backstage con Corrado Molon: una live-room per Kalimba
Entrare in Kalimba è come entrare in un’altra dimensione. La dimensione musicale di Corrado Molon.
Corrado ha trasformato il primo piano di una vecchia cascina in uno studio di registrazione da togliere il fiato. Il più grande studio della bassa Padana e probabilmente uno dei più attraenti.
Abbiamo sentito Corrado perché il suo studio sta per ampliarsi e non di poco.
Il progetto di una Live Room è stato approvato e il portico della sua cascina padovana presto ospiterà una nuova sala dove registrare. Un nuovo spazio “live”, una nuova dimensione per Kalimba.
Vivere la musica a 360°
Con Corrado siamo partiti dai suoi inizi. Perché la musica è una spirale travolgente: se le concedi un piccolo spazio nella tua vita, presto sarai travolto da una passione molto più grande.
“Ho cominciato con le collezioni di cassette, cd, vinili. Poi sono arrivati i concerti. Infine, ho cominciato a suonare”.
“Questo luogo ha ospitato l’home studio dove ho cominciato a suonare con le mie band. Il primo, classico home studio fatto di compensato e cartoni delle uova. È stato così per 15 anni, fino a che non è scattato qualcosa”.
L’esatto momento in cui è nato Kalimba è stato quando Corrado ha flirtato con l’anima musicale più tecnica (e tecnologica): la registrazione e la produzione musicale.
“Il passaggio da musicista alle prime sperimentazioni in registrazione, editing… Ecco la chiave di volta”.
“Appena ho portato in studio il mio portatile con Garage Band, due casse, un microfono e una scheda audio mi si è aperto un mondo.
Un mondo che mi piaceva da morire”.
Da lì è partito tutto: il cambio di lavoro, i corsi di formazione, la specializzazione, i viaggi a Los Angeles e Londra per studiare e diventare Logic Pro X Trainer.
“Ho iniziato a formarmi perché sentivo che ne avevo bisogno. Imparando ti accorgi che è po’ come studiare uno strumento: non puoi farlo per un mese e poi stop”.
“Studi e puoi continuare a farlo per una vita perché non si smette mai di imparare”.
Nel 2014 Corrado decide di mettere a frutto il suo percorso di formazione. Vuole dare forma al suo studio, realizzarne uno tutto nuovo per accogliere artisti e band e lavorare sulla loro musica. Nasce Kalimba.
La band e la kalimba
Corrado Molon non ha mai smesso di suonare. Oggi lo fa insieme al suo gruppo, gli OverJazzed. Il nome “Kalimba” ha risuonato spesso, anche per scherzo, durante le loro sessioni live e di registrazione, fino a diventare il nome dello studio.
La kalimba è uno degli strumenti più utilizzati da uno dei suoi gruppi preferiti, insieme a band assolute come Beatles e Pink Floyd: gli Earth, Wind & Fire.
“Ho comprato la kalimba e ho iniziato a giocarci un poco. “Kalimba” è sempre stato il nomignolo che utilizzavo un po’ per tutto, scherzando”.
Quando Francesca [Bianco] ha chiesto di battezzare lo studio, Corrado ha raccontato la storia dello strumento. Dal suo racconto, il nome del nuovo ambiente acustico era pressoché deciso.
“La kalimba è uno strumento relativamente economico, fatto anche con materie povere. Per realizzarlo possono essere usati materiali di recupero che, uniti insieme, danno vita ad uno strumento musicale”.
“Concettualmente è uno strumento affascinante: da elementi poveri, essenziali può nascere qualcosa che abbia un senso musicale e artistico”.
Lo studio… E la sua Live Room
Kalimba Studio è stato ricavato dal primo piano di un vecchio fienile nella campagna di San Pietro Viminario, in provincia di Padova.
Per progettarlo, Corrado si è affidato alla mente di Donato Masci e del suo team di Studio Sound Service. Per costruirlo, sono servite le nostre mani. Perché l’equipment “renda” quel che vale, è necessaria una progettazione ad hoc dell’ambiente che l’ospiterà.
“C’è stato subito feeling progettuale, sia sul progetto in generale che nei dettagli.
Gli stessi diffusori “a logo Kalimba” sono nati da un’idea di Francesca. Sono elementi tecnici, funzionali all’acustica dell’ambiente, ma allo stesso tempo identificativi dell’anima di Kalimba”.
“La cura dei dettagli che hanno messo nel progetto mi è subito piaciuta”.
Oggi, Kalimba Studio si sviluppa su un’ampia regia di 35 mq, un piccolo vocal booth per voci e chitarre e una sala di ripresa di circa 27 mq per la registrazione di batterie, piano e band al completo. Nel dettaglio, le sale dello studio sono realizzate in un sottotetto, sfruttando al massimo le geometrie e l’inclinazione naturale del tetto per ottimizzare le riflessioni del suono.
Domani, il portico diventerà una Live Room. Questa nuova sala sarà comunicante con le sale dello studio e sarà la più grande di tutte. Corrado ci ha spiegato da dove nasce questo desiderio.
“L’idea è quella di sfruttarla per ricercare un’acustica nuova. Sicuramente si potrà ottenere un sound diverso rispetto a quello più asciutto e pulito della ripresa attuale”.
“Inoltre, anche solo dal punto di vista pratico, la nuova sala offrirà maggiori spazi. Registrare cori, sezioni di fiati e di archi è possibile solo in una sala della grandezza della Live Room”.
Il Covid ha fatto il resto. La futura Live Room sarà doppiamente utile, considerando sia gli spazi più ampi, un requisito sempre più richiesto a seguito della pandemia, che la possibilità di fare dei live in streaming.
A che punto siamo oggi?
Il progetto è stato approvato e a breve cominceranno i lavori. È stato pianificato un trattamento acustico fisso e un trattamento mobile, tramite “gobos”.
Ovviamente, lo stile riprenderà quello di Kalimba che, sin dal principio, è stato concepito come uno studio dove si possa respirare, la musica e la tranquillità dell’ambiente circostante.
“Lo stile della Live Room si sposerà perfettamente sia con le sale dello studio “originale”, sia con il contorno della cascina.”
Non vediamo l’ora di vedere e sentire la nuova Live Room di Kalimba.
