Accade di rado ma quando accade è bellissimo 🙂 ci siamo trovati, per la seconda volta, a progettare, costruire, equipaggiare e cablare lo studio del Simoncia, al secolo Fabrizio Simoncioni.
È di solo qualche anno fa The Garage in quel di Arezzo, già finalista del concorso di Resolution “Best Studio”. Simoncia ci ha richiamati per un nuovo progetto, ambizioso e bellissimo, il D:PoT Recording Arts: uno studio fatto di due regie e una comune, ampia sala di ripresa, da ospitare in un capannone industriale in quel di Prato, la Chinatown vicino a Firenze. Il progetto è stato affidato a Donato Masci ed è stato curato nella costruzione dal nostro team. Abbiamo costruito nel capannone la shell, il guscio delle tre sale, progettato e realizzato impianti (aria, cablaggi AV, forza motrice, luci) e, a quattro mani con la nostra divisione SMAP fornito l’intero equipaggiamento.
La regia A è stata trattata regalandole un look ranch-like e, naturalmente, un’acustica impeccabile. Acustica descritta brillantemente dalla nostra neo-dottoressa magistrale in Ingegneria Civile, Cecilia Torracchi, assistente di Donato Masci, che proprio al D:PoT ha dedicato la sua tesi di Laurea 🙂
“Nella regia è richiesta un’assoluta precisione di ascolto e abbiamo, pertanto, cercato di garantire un’acustica asciutta, con tempi di riverberazione molto bassi (intorno agli 0.2 secondi).
Le sorgenti di riferimento sono le due casse incassate nella parete frontale. A partire da queste e seguendo il loro asse acustico, sono state studiate le riflessioni sulle superfici perimetrali e verso la postazione del fonico. La parete frontale della regia è forse la più significativa di tutta la struttura. Infatti, essa è la sola partizione pesante tra quelle costruite ex novo, essendo stata realizzata in muratura e calcestruzzo. La forma particolare della parete permette di posizionare le due casse in modo da allineare l’asse acustico delle casse in direzione del punto d’ascolto del fonico. La massa e la rigidezza della parete permettono che le onde sonore prodotte dalle casse non vengano disperse e, anzi, che tutta la potenza emessa venga spinta in avanti. Le pareti laterali sono state trattate in modo da indirizzare adeguatamente il suono proveniente dalle casse e evitare che si formino prime riflessioni che possano raggiungere le orecchie del fonico.”